Questo Quaderno, a cura di Pietro Massimo Marangio, è dedicato al nuovo veicolo Società d’Investimento a Capitale Fisso (SICAF), con cui anche il nostro Paese si è dotato di uno strumento flessibile, costituito in forma di società per azioni, che beneficia del medesimo, vantaggioso regime fiscale dei fondi comuni istituiti in forma contrattuale, e che può essere articolato secondo strutture variamente complesse, autogestite ovvero gestite da un gestore esterno, italiano o anche estero.
La modifica del TUF per effetto del D. Lgs. n. 44/2014 ha introdotto nell’ordinamento italiano il modello della SICAF. Ad oggi, risultano iscritte nell’apposito albo, presso la Banca d’Italia, quarantadue SICAF, principalmente nei comparti immobiliare e del private equity.
Fino al recepimento nel nostro ordinamento della Direttiva n. 2011/61/UE sui gestori dei fondi di investimento alternativi (AIFMD), gli strumenti societari erano utilizzati soltanto per investimenti ridotti, non si trattava di veicoli vigilati e spesso nella prassi ci si avvaleva di strutture societarie che, non essendo disciplinate, ponevano numerosi dubbi in merito alla loro regolamentazione. Dal 2015 in poi, i veicoli societari di private equity si sono adattati e si sono trasformati nelle nuove SICAF. Oggigiorno queste ultime costituiscono il veicolo di elezione per intercettare capitali pazienti e costituire joint-ventures tra investitori professionali italiani ed esteri sia per la realizzazione di grandi progetti infrastrutturali o immobiliari, sia per iniziative di private equity a sostegno del tessuto imprenditoriale italiano.
Un volume che fornisce preziose indicazioni per chi voglia conoscere meglio questo strumento e le opportunità di investimento connesse.