Il numero si apre con l’editoriale di Giorgio Di Giorgio, presidente del Comitato Scientifico della Rivista e professore di Teoria e Politica Monetaria alla Luiss, “ La diversa “normalizzazione” delle politiche monetarie negli USA e nell’Eurozona”. L’editor analizza le differenti caratteristiche dell’inflazione negli USA e nell’Eurozona che determinano anche differenze nell’approccio di Fed e BCE, “con la prima più veloce nel tornare ad aumentare i tassi di interesse e più aggressiva in termini di riduzione del bilancio della banca centrale.” Se l’era dei tassi negativi nell’area euro sembra davvero finita non vengono meno le cautele: “Gradualità, prudenza e attenzione all’evoluzione macroeconomica dovranno quindi orientare le prossime scelte della BCE, che non necessariamente dovrà imitare da vicino la FED. La sfida è costituita dal bilanciare i rischi di perdere il controllo dell’inflazione con quelli di destabilizzare il sistema finanziario e portare l’economia in recessione”.
Alberto Cybo-Ottone e Luca Marchiani, nel loro saggio, Impact of Covid on the European AM and WM Industry: what a year!, esaminano l’impatto della prima ondata di Covid-19 sul settore dell’Asset and Wealth Management europeo. Se l’impatto dello shock del Covid-19 sulla performance degli Asset & Wealth Manager quotati si è rivelato perlopiù temporaneo, tra i possibili effetti permanenti della pandemia sui comportamenti si rileva invece sia il cambiamento nell’interazione tra i gestori patrimoniali e i loro clienti, sia il possibile impatto della pandemia sui costi dovuto allo smart working. Si confermano anche alcuni trend strutturali, quali il “Barbell” e predominio delle gestioni passive ed alternative su quelle tradizionali
Daisy Martina Laganà, nel suo Lavoro, Federal Reserve’s communication: a Latent Dirichlet Allocation analysis with application to the FOMC Minutes scompone mediante il Latent Dirichlet Allocation, un algoritmo del machine learning, i verbali del FOMC dal 2002 al 2013 in nove temi economici con l’obiettivo di analizzare se una maggiore trasparenza delle politiche monetarie nelle dichiarazioni post-riunione della FOMC, grazie all’adozione della forward guidance e il suo maggiore utilizzo, abbiamo trasformato il contenuto dei verbali nel tempo. I risultati mostrano una variazione non significativa della proporzione dei temi discussi , con un aumento tuttavia del tema di politica monetaria a partire dall’uso più deciso della forward guidance durante e dopo la grande crisi finanziaria.
Il n. 3 è ricco poi di rubriche e approfondimenti di viva attualità .
Apre la rassegna il lavoro di Andrea Ferretti, “Servizi finanziari digitali – Trends evolutivi dell’esperienza del consumatore”. Esaminando i risultati di una survey di Ernst & Young condotta sui clienti finali degli intermediari finanziari l’autore mette in luce come la richiesta da parte dei clienti di una customer experience semplice ma coinvolgente, unita alla possibilità di diversificare il portafoglio prodotti/servizi finanziari, stia trasformando l’offerta sul mercato. In questo modo, il Fintech, da minaccia per i grandi player, diviene una opportunità per complementare e/o diversificare il proprio modello di business.
Sempre in tema Fintech, Giulia Agostini, esamina i Non-Fungible Token (NFT) e disciplina antiriciclaggio. La crescita esponenziale delle cripto-attività porta con sé non poche preoccupazioni legate al rischio di un utilizzo illecito di questi strumenti. Il legislatore italiano è stato tra i primi a mostrarsi sensibile al tema e ha introdotto la definizione di “valuta virtuale” prima di quella europea ampliandola poi rispetto alla successiva norma comunitaria. Ci si interroga sulla possibilità che qualsiasi tipologia di cripto-attività, compresi gli FNT, possa essere inclusa o meno in questa definizione ed essere, quindi, soggetta (o meno) alla disciplina antiriciclaggio.
Due lavori esaminano i riflessi delle politiche ESG sul comportamento delle imprese italiane quotate e sull’evoluzione dei requisiti di vigilanza. Il primo articolo, di Stefano Marzioni, “I fattori delle imprese italiane quotate, Verso il nuovo approccio nella vigilanza prudenziale italiana”, sottolinea l’importanza dei fattori ESG per le imprese e per la loro capacità di finanziamento sui mercati e attraverso canali bancari. E’ essenziale la riconoscibilità della sostenibilità dei progetti da finanziare e delle prassi operative, così come di tutti i riflessi sull’organizzazione interna e sulla società dove le imprese operano. Camillo Giliberto, nel secondo articolo, Gestione dei rischi climatici delle banche alla luce delle nuove aspettative delle Autorità di Vigilanza, illustra il piano di azione messo in atto dai Regulators al fine di mitigare presso le banche gli impatti che i rischi climatici possono generare sul sistema economico-finanziario.
Simone Capecchi, con “L’Open Banking in Italia; è il momento della svolta?” fornisce una fotografia del contesto di mercato nel nostro Paese, tracciando il profilo “avatar” degli utenti di Open Banking, delineandone le caratteristiche, i bisogni, le attitudini creditizie e le abitudini di pagamento.
Infine, completa, come di consueto, il numero l’attualissima voce di Bankpedia “Central Bank Digital Currency (CBDC)” di Chiara Oldani.