Le vicende economiche italiane dopo la fase acuta della pandemia sono state caratterizzate – in un contesto perturbato da ulteriori shock globali – da una ripresa economica più rapida rispetto ai principali paesi europei, sostenuta da politiche fiscali espansive e da una rilevante performance dell’export. In questo numero gli editor, Giovanni Dosi (Scuola Superiore Sant’Anna) e Roberto Monducci (Osservatorio Imprese Estere), assieme a un folto gruppo di ricercatori, si propongono di dare una prima risposta all’individuazione dei fattori microeconomici e settoriali sottostanti tali dinamiche, attraverso un intenso utilizzo di nuove fonti statistiche realizzate dall’Istat, in particolare la nuova edizione del Censimento permanente sulle imprese.
I primi due contributi di Costa et al. (Ristrutturazioni del tessuto produttivo tra pandemia e inflazione: comportamenti, persistenze e transizioni d’impresa) e di Castelli et al. (Competitività, performance e partecipazione alle reti produttive internazionali del sistema esportatore italiano) forniscono il quadro delle persistenze e dei cambiamenti intervenuti tra la fase pre e post Covid-19 all’interno del sistema produttivo e in quello esportatore.
Il contributo di de Panizza et al. (The Italian production system in the aftermath of the pandemic: firms’behavior, production filières and productivity) esamina il tema della produttività attraverso un’ampia gamma di comportamenti d’impresa, con particolare riferimento alla partecipazione alle filiere produttive. L’ultimo lavoro, a cura di Bacchini et. al. (Italian’s economy recovery: factors of resilience and future challenges), propone un quadro di sintesi settoriale, evidenziando le diverse velocità di recupero dei comparti industriali ed alcuni fattori che potrebbero averne influenzato la ripresa.
Complessivamente, i contributi forniscono importanti elementi interpretativi sulle caratteristiche strutturali e le dinamiche delle imprese italiane degli ultimi anni. Il quadro che emerge è in chiaroscuro. Sicuramente gli shocks aggregati non hanno indotto quegli effetti di ‘cleansing’ generalizzato attesi da molti economisti; allo stesso tempo, una frazione delle imprese (variabile tra i diversi settori) ha mostrato una notevole vitalità, tentando upgrading nelle proprie strategie mediante innovazione organizzativa, nuove tecnologie, penetrazione dei mercati esteri, partecipazione alle reti produttive internazionali.
Completano il volume l’intervento di Stefano Micossi, Understanding the Italian economy’s growth crisis e la rubrica di Francesco Minotti, dedicata al Fondo di garanzia per le PMI.