Il numero si apre con l’editoriale di Giorgio Di Giorgio, presidente del Comitato Scientifico della Rivista e professore di Teoria e Politica Monetaria alla Luiss, La BCE al bivio tra normalizzazione e stretta monetaria. L’editor analizza le difficili scelte che la politica monetaria europea deve affrontare di fronte ai rischi di stagflazione e conclude con un invito al pragmatismo per la politica monetaria. Occorre … “evitare che aumenti eccessivi nei tassi di interesse abbiano un effetto traumatico su una economia già in sofferenza e riportino la BCE a fine 2023 a dover preoccuparsi di nuovo di rischi deflattivi. Un troppo rapido aumento dell’intera struttura dei tassi di interesse impatterebbe infatti diffusamente, oltre che sulle finanze pubbliche, su famiglie e imprese indebitate e verrebbe a coincidere temporalmente con il recente venir meno di molti dei programmi di moratoria e estensione di garanzie predisposti durante la pandemia. Il passo che conduce da un forte rallentamento dell’attività economica alla recessione conclamata è breve, richiederebbe una rapida marcia indietro da parte della BCE e peggiorerebbe ulteriormente la percezione sulla sua capacità di anticipare correttamente le dinamiche economiche”.
Segue il saggio di Francesco Dainelli, dell’Università di Firenze, La modellizzazione di sistemi di scoring forward-looking. Il lavoro si pone l’obiettivo di superare i limiti degli attuali sistemi di credit scoring a base multivariata, che generano prociclicità nel sistema creditizio, mediante un modello forward-looking di previsione dell’insolvenza. Basandosi sulla costruzione di scenari di rischio sistemico e specifico, il modello deriva la stima dei flussi di cassa futuri del prenditore utilizzando la previsione dei suoi risk drivers, simula il servizio del debito e, infine, calcola la probabilità di default a un anno del prenditore. I risultati del modello dimostrano superiorità predittiva quando vengono confrontati con quelli derivanti da un classico modello logit.
Le offerte pubbliche di acquisto tra efficienza del mercato del controllo societario, stabilità degli assetti proprietari e tutela delle minoranze: un’analisi a venti anni dal testo unico della finanza è il contributo di Maria Grazia Iocca e Riccardo Ferretti, entrambi dell’Università di Modena e Reggio Emilia. I due autori compiono un importante excursus sul funzionamento delle OPA che mette in ordine il susseguirsi dei tanti interventi normativi e regolamentari che le hanno interessate. L’OPA è uno strumento fondamentale per l’allocazione efficiente del controllo societario e la salvaguardia dell’integrità del mercato dei capitali. Dall’analisi della normativa interna in materia emerge come il nostro legislatore abbia costantemente cercato di contemperare l’esigenza di tutela della contendibilità del controllo con la necessità di garantire la stabilità proprietaria che spesso e volentieri si cela dietro l’indiscusso principio della parità di trattamento dei destinatari dell’offerta.
L’intervento di Carmine Di Noia, Direttore per gli Affari economici e le Imprese dell’OCSE e professore presso la Luiss Business, The rise and risks of global corporate bond markets, analizza gli sviluppi dei mercati primari delle obbligazioni delle società non finanziarie a livello globale nell’arco di due decenni. Il mercato è raddoppiato fra i due periodi 2000-2010 e 2011-2021, passando da 1,1 a 2,1 trilioni di dollari. L’autore si interroga su come possa svilupparsi il mercato odierno date le sue caratteristiche attuali e gli sviluppi macroeconomici in corso ed evidenzia sia i vantaggi della crescita di un mercato ampio e diversificato dei capitali, sia alcuni possibili rischi che il mercato deve affrontare, alla luce del peggioramento della qualità dei debitori, dell’aumento dell’inflazione e del rallentamento nella crescita economica.
Il numero è poi ricco di importanti Rubriche che analizzano l’attualità finanziaria e le normative.
Apre questa sezione l’articolo di Giampaolo E. Barbuzzi, presidente dell’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) ), Cinque anni di ACF: un breve bilancio che guarda al futuro. Si tratta di una analisi circostanziata del ruolo dell’ACF e dei punti nodali della relazione fra intermediari e clienti, nonché dei relativi fattori di criticità. L’intervento si sofferma poi sulla mission dell’Organismo e sulle future possibilità di sviluppo per questo sistema alternativo di risoluzione delle controversie. Nel complesso, se la mission dell’Organismo è quella di “proporsi come strumento di risoluzione delle controversie finanziarie, tramite un procedimento caratterizzato da un ampio e trasparente contraddittorio, che si conclude con un atto a contenuto decisorio, strutturalmente simile ad una sentenza ma privo del carattere dell’esecutività”… “le risultanze del primo quinquennio portano a dire che una tale mission sia stata colta dagli utenti e che l’Organismo abbia operato in coerenza. Il che non impedisce di adoperarsi per migliorarne l’azione, nell’ottica di prevenire la stessa insorgenza dei motivi di conflitto”.
Christian Ramon, responsabile Strategie e Marketing della Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, analizza i Principali trend tecnologici e i loro potenziali impatti sul modello di business e sull’offerta digitale delle banche e del corporate & investment banking. L’autore sottolinea come la gamma di prodotti e servizi Corporate & Investment Banking farà sempre più leva su tecnologie sofisticate per rispondere alle aspettative della clientela e per valutare le potenzialità offerte da fintech e l’aumento della competitività digitale in tutti i segmenti di mercato.
L’articolo di Massimo Paolo Gentili, Fondatore di Gentili & Partners, Doveri e responsabilità della management company transfrontaliera nei confronti di una SICAV UCITS eterogestita lussemburghese, affronta con la competenza di chi ha una lunghissima esperienza sul campo le funzioni della Management Company (ManCO) che, secondo il diritto lussemburghese, può essere delegata dal CdA della Sicav a svolgere la gestione del patrimonio del fondo, ma anche le funzioni di amministrazione e commercializzazione così come quelle di monitoraggio di rischi finanziari, operativi e di riciclaggio. Si tratta di un modello caratterizzato da maggiore efficienza e snellezza operativa che viene adottato in moltissimi casi. Allo tesso tempo, “affinché la struttura funzioni e il fondo di investimento venga gestito e amministrato nel miglior interesse dell’investitore, è necessario che ogni soggetto coinvolto svolga in maniera puntuale i propri doveri e che le strutture deputate al controllo, in particolar modo il consiglio di amministrazione della SICAV, siano messe in condizione di farlo attraverso report periodici da parte dei soggetti delegati e attraverso un dialogo costante e costruttivo“.
Francesco Gaetano, Policy Officer presso la Commissione Europea, nel suo articolo, Iniziative della Commissione Europea a favore degli individui sovra-indebitati nel contesto della politica dei consumatori, ripercorre il lungo cammino con cui la Commissione ha attuato e rafforzato le politiche di protezione dei consumatori e in particolare quello che si sta facendo per evitare il fenomeno del sovra-indebitamento. La disamina di conclude con cenni alla nuova revisione della Consumer Credit Directive (CCD) che mira ad affrontare i significativi cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nel mercato e a regolamentare i nuovi strumenti di credito disponibili, i quali, pur offrendo nuove opportunità, possono anche causare seri problemi. Un esempio tipico di questi prodotti innovativi (ma talvolta rischiosi) sono i cosiddetti “Buy-Now-Pay-Later” (BNPL) . Essi danno ai consumatori la possibilità di posporre i pagamenti dei loro acquisti senza costi – ma in caso di non-rispetto delle scadenze le penalità applicate possono essere significative.
Beatrice Rubini, executive director di Crif, dà conto dell’evoluzione dei finanziamenti delle famiglie nel primo semestre dell’anno nell’articolo Cresce il numero degli italiani con un finanziamento in corso ma (per ora) la sostenibilità resta elevata. Dopo la fase acuta della pandemia si registra dunque una ripresa della domanda di credito, articolata diversamente per regioni e tipologie di finanziamento. Grazie anche alla tradizionale cautela adottata dalle famiglie italiane nella gestione del credito, il tasso di default a 90 giorni rimane stabile all’1,1%, sul livello più basso degli ultimi quattro anni. Tuttavia “i lasciti della pandemia, le tensioni e l’incertezza generati dal conflitto in Ucraina, l’impennata dei costi dell’energia e il forte rialzo dell’inflazione inevitabilmente peseranno sulle condizioni finanziarie delle famiglie”.
Chiude come di consueto il numero la voce di Bankpedia, il Dizionario enciclopedico on-line di Banca Boras e finanza, con I prezzi delle cripto valute, di Chiara Oldani, dell’Università della Tuscia. Le cripto valute sono mezzi di pagamento digitali decentrate, scambiate su catena a blocchi crittografata (blockchain). Il prezzo delle cripto valute dipende dalla domanda e dall’offerta sulla blockchain, oltre che dal funzionamento della blockchain. I rischi delle cripto valute influenzano i prezzi e i rendimenti e vanno ben compresi da parte dell’investitore, poiché non esistono meccanismi di assicurazione o controllo dell’investimento.