Il numero si apre con l’editoriale di Giorgio Di Giorgio, professore di Teoria e Politica Monetaria alla Luiss, “Il ritorno dell’inflazione”. Si tratta indubbiamente di uno dei fenomeni macroeconomici più rilevanti del 2021. Pressioni inflazionistiche si sono materializzate, seppure con intensità diverse, nei maggiori paesi industrializzati.
Il fenomeno ha motivazioni strutturali e non solo congiunturali, nota Di Giorgio: “molti dei fattori che la teoria macroeconomica considera rilevanti per determinare l’inflazione sembrano oggi operare congiuntamente… pressioni inflazionistiche rilevanti sarebbero il prodotto di eccesso di liquidità, di stimoli alla domanda aggregata, di spinte dal lato dei costi, un cocktail formidabile”.
Quali prospettive apre il nuovo scenario inflazionistico? La Fed si è già mossa, ma “alla normalizzazione della politica monetaria negli USA non si accompagna immediatamente quella nell’area dell’euro… ancora per tutto il 2022, e forse anche oltre, non si parlerà nell’Eurozona di un vero e proprio tapering”. “L’anno in cui siamo entrati – conclude Di Giorgio – si prospetta denso di attese e di sfide, per le autorità, per gli intermediari, per gli investitori. Ad oggi, permangono diversi elementi di incertezza, ma il quadro complessivo dovrebbe ancora favorire allocazioni di portafoglio sovra-pesate e ben diversificate su azionario e real assets”.
Sempre in tema di politica monetaria, Stefano Micossi – direttore generale Assonime e presidente del Comitato scientifico della School of European Political Economy (SEP) della Luiss – nel suo contributo, “On the selling of sovereigns held by the ESCB to the ESM: a revised proposal”, propone di trasferire una quota sostanziale dei titoli di Stato acquisiti dal Sistema europeo di banche centrali (SEBC), sia durante che prima della pandemia, al Meccanismo europeo di stabilità (MES).
Ciò è necessario per evitare l’impatto potenzialmente dirompente del rilascio di questi titoli sovrani sui mercati finanziari una volta esaurite le motivazioni di politica monetaria che giustificano la detenzione di titoli sovrani da parte del SEBC. Il MES è legalmente autorizzato all’acquisto di titoli di Stato sul mercato secondario, ai sensi del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) e del Trattato MES (TESM), come ampliamento della sua missione fondamentale di preservare la stabilità finanziaria della zona euro. La grande disponibilità di attività finanziare sicure emesse dal MES contribuirebbe a rafforzare il ruolo internazionale globale dell’euro.
Il lavoro di Giampiero Maci ed Elisabetta D’Apolito fa parte della Call for papers, “Il sistema finanziario alla prova della pandemia: sfide e prospettive per intermediari, mercati e servizi” e si interroga sulla situazione del settore assicurativo, fornendo alcune riflessioni sul rischio sistemico alla luce della Pandemia e analizzando sia i principali interventi regolatori e di vigilanza europea che i possibili strumenti previsti per il comparto assicurativo.
Il contributo delle imprese assicurative al rischio sistemico è cresciuto a causa sia della sempre maggiore esposizione del settore al rischio aggregato e sia per la crescente sensibilità al rischio di tasso di interesse. Da qui gli interventi tesi rafforzare la vigilanza macroprudenziale.
L’analisi del settore assicurativo prosegue con gli interventi istituzionali di Stefano De Polis, segretario generale IVASS e di Maria Bianca Farina, presidente ANIA e con l’articolo di Andrea Battista, operatore del settore ed attento osservatore delle evoluzioni in atto.
Nel suo intervento Stefano De Polis ripercorre a tutto campo le sfide che le Compagnie hanno di fronte. Non solo il perdurare di uno scenario di bassi tassi di interesse e la pandemia, ma anche le problematiche ESG, la rivoluzione digitale, quelle della trasparenza e della comunicazione. Si tratta, sotto quest’ultimo aspetto, di far comprendere alla clientela italiana, sotto assicurata rispetto alla media europea, “l’utilità di gestire i rischi mediante coperture assicurative”. La regolamentazione e la vigilanza sono impegnate a favorire questi cambiamenti; con la revisione di Solvency II si auspica che un maggiore flusso di investimenti possa favorire le PMI e la trasformazione verso un’economia circolare.
Maria Bianca Farina sottolinea come il sistema si sia mosso nella direzione giusta per favorire la transizione ecologica, la trasparenza, l’ampliamento delle coperture. Per quanto riguarda il sostegno agli investimenti di lungo termine, necessari per l’ammodernamento del Paese, la presidente ANIA nota che “solo una riduzione permanente dei requisiti patrimoniali può consentire all’industria assicurativa di accrescere la sua capacità di investimento e di sostegno allo sviluppo … è essenziale che Solvency II preveda meccanismi anticiclici altamente efficaci, che consentano a operatori di lungo termine, come le imprese assicuratrici, di vedere attenuati gli impatti sulla propria situazione patrimoniale di turbolenze dei mercati di breve termine”.
Completa l’ampia panoramica sulle assicurazioni il lavoro di Andrea Battista, amministratore delegato di Net Insurance, con riflessioni interessanti sugli scenari assicurativi post pandemia. “Lo snodo storico per le assicurazioni è positivamente orientabile: fattori macro e micro si rinforzano a vicenda, domanda e offerta trainano lo sviluppo nella stessa direzione. La digitalizzazione ha un impatto verticale, peculiare e radicale… La regolazione si è dimostrata reattiva allo shock innovativo e tende nel complesso a osservare in modo costruttivo le evoluzioni in corso, probabilmente anche per la loro naturale customer centricity… L’educazione assicurativa potrà e dovrà svolgere un ruolo fondamentale, perché le potenzialità di una società più protetta e quindi meno fragile diventino concrete”. Ovviamente i rischi sono sempre in agguato, “Finanze pubbliche in ordine sono in ogni caso presupposto di uno sviluppo sostenibile non solo per il settore assicurativo”.
Il n. 6 è ricco di rubriche che integrano con importanti business view i temi trattati nella call for papers, sull’evoluzione del sistema finanziario dopo la pandemia. Alle analisi sul business assicurativo, fanno seguito due interviste sul ruolo e le prospettive delle banche Locali, rispettivamente di Vincenzo Formisano, presidente della Banca Popolare del Cassinate e professore Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese nell’Università degli Studi di Cassino, e di Antonio Calabrò, amministratore delegato della Cassa di Risparmio di Bolzano. Entrambi gli intervistati sottolineano l’importanza del rapporto diretto e fiduciario con le imprese come legame vincente. Accanto alla rete fisica, l’innovazione digitale è poi uno degli elementi chiave per gestire in modo economico questo nuovo rapporto. Calabrò, sottolinea in proposito come CR Bolzano abbia puntato decisamente allo sviluppo di nuovi servizi e alla consulenza telematica. Formisano ribadisce l’importanza di adottare soluzioni in network per le banche popolari per innovare i servizi e realizzare economie di scala.
Se il contatto diretto con le imprese resta ineludibile c’è però bisogno di innovare il rapporto banca-imprese. Nel loro articolo “ll ruolo delle Banche come partner commerciale e non solo finanziario delle PMI”, Lara Blini e Filippo Mastropietro, di EY illustrano i risultati di un sondaggio condotto su scala globale su 5.600 PMI. Emerge che le PMI sono un segmento di clientela “underserved”. “Le banche devono trasformare il proprio modello operativo per rispondere ai nuovi operatori del mercato, alle esigenze dei clienti e alle sfide di redditività.
In particolare, sulla base della ricerca EY, si riafferma “la necessitò di ruolo ancor più centrale del gestore di relazione, in grado di accompagnare le aziende in tutte le loro necessità grazie ad una profonda competenza e conoscenza del business”. In maggior dettaglio, è importante velocizzare la valutazione e concessione del credito, offrire consulenza a 360 gradi specializzata anche su temi connessi alla sostenibilità e servizi che vadano oltre l’ambito finanziario, per permettere alla PMI di focalizzarsi sullo sviluppo del proprio business.
Come ricordato nell’editoriale del prof. Di Giorgio, il 2022 sarà un anno caratterizzato da incertezza. Come reagiranno i mercati? Lo spiega nella sua intervista Luca De Biasi, Wealth Business Leader di Mercer: “il 2022 sarà un anno turbolento, ci saranno cadute del mercato, e attese per capire quanto e dove si fermano i tassi di interesse”. Come proteggersi? La ricetta potrebbe essere “comprare un po’ di oro con pesi non banali in portafoglio, andare sulle obbligazioni inflation linked, essere molto selettivi sull’azionario comprando più titoli “value” rispetto al “growth”, perché i portafogli rischiano di essere messi alla prova. Sui mercati si ballerà di più”.
La crisi Covid ha spinto molto sulle innovazioni tecnologiche. Gianluca Forzenigo, CFA – Responsabile Gestioni Standard di Banca Profilo e Lorenzo Fuscà – Responsabile del Wealth Management di Banca Profilo – nel loro articolo illustrano come la tecnologia abbiamo accelerato lo sviluppo di servizi innovativi nella gestione degli attivi come il Robo Advisory e l’intelligenza artificiale. Il successo di questi servizi va ascritto alla capacità di sfruttare le qualità tecnologiche e comunicative nel contesto della pandemia. “La mancanza del contatto fisico e la difficoltà del contesto di mercato sono state, infatti, un banco di prova meno duro che per i modelli tradizionali. La qualità e l’innovazione tanto dei contenuti quanto delle forme di comunicazione è stata messa in risalto … Le difficoltà del contesto di mercato sono invece state, come spesso succede, gestite in media in modo migliore affidandosi a tecniche avanzate e decisioni centralizzate”.
Aggiungono importanti tasselli al quadro delle sfide dopo il Covid le rubriche di Camillo Giliberto, “Il credito nel post covid-19 alla luce dell’entrata in vigore delle nuove normative” e quella di Antonio Deledda, Credit Bureau Solutions Director di CRIF, sull’andamento del credito a famiglie e imprese; andamento che mostra segnali di ritorno alla normalità. Completa infine il numero la consueta voce di Bankpedia, “L’innovazione nel servizio dei pagamenti”, di Chiara Oldani, dell’Università della Tuscia.
Il n. 6 di Minerva Bancaria offre dunque una panoramica delle tendenze che la Pandemia ha accelerato nel settore finanziario nel suo complesso, dello stato dei mercati finanziari, delle soluzioni di business adottate. Indubbiamente un’utile lettura per chi voglia approfondire questi fenomeni.